Nasceva a Maglie nel 1955, dietro l'appassionata spinta di uomini come Decio De Lorentiis, Antonio e Agostino Lazzari, Vittorio Sticchi, Giovanni e Gino Stasi, Carlo Cosma, per ribadire il significato di una lunga attività di esplorazione sul territorio, sotto la guida dei due Blanc, che cominciava a produrre reperti e nuove spinte allo studio, principalmente paleontologico, faunistico e speleologico.
Decio de Lorentiis e Antonio Lazzari ne assunsero la direzione scientifica e il rapporto con gli studiosi che operavano in Grotta Romanelli divenne da allora sempre più intenso. Sono di questo periodo le scoperte delle Ventarole di San Sidero, ad opera di De Lorentiis, la partecipazione agli scavi in Grotta dei Giganti di Leuca, la scoperta di una cavità nella Baia di Uluzzo ad opera di Carlo Cosma, appunto a lui dedicata, la segnalazione di Vittorio Sticchi di due grotticelle apparentemente artificiali nel territorio di Maglie e nel decennio successivo se ne aggiunsero sempre altre, ad opera anche di Antonio e Francesco Piccinno nel territorio dei laghi Alimini, a Presicce, in contrada Spigolizzi di Salve e in contrada Falconiera di Nardò e tante altre.
Del Gruppo e delle sue ricerche, grazie all'ala protettrice dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana, si interessarono ben presto anche associazioni culturali locali che appoggiarono la nascita di un Museo Paleontologico a Maglie; nello stesso periodo (1959) il Gruppo fondò La Zagaglia, una rivista dedicata alle scienze, alla cultura e all'arte salentina.
L'anno successivo istituì il Museo, utilizzando una stanza, messa a disposizione temporaneamente dal Comune di Maglie nello stesso Municipio.
Nel 1962 il Gruppo venne registrato tra gli Enti Morali Italiani, per essersi distinto in attività altamente culturali; prestigioso riconosciumento per quanto fino allora uomini appassionati e generosi avevano compiuto in favore di una scienza così ardua e poco conosciuta qual'era, all'epoca, la preistoria.
Nel 1965 il Museo diventò comunale e fu inaugurato nella sua nuova sede in via Umberto I da Aldo Moro. Organizzato con grandi vetrine a tutta vista, in gran parte dono dello stesso Gruppo e di Famiglie magliesi, il Museo occupava un'ala dell'edificio alle spalle del Ginnasio-Liceo Francesca Capece e comprendeva dua ampie sale, di cui la prima, completamente adibita ad esposizione, comprendeva la raccolta Romanelli, abbondante fauna pleistocenica proveniente, in massima parte, dalle ventarole di Sidero e più esigui nuclei litici e osteologici da altri siti salentini. La seconda sala era organizzata per tre quarti ad esposizioni prevalentemente di reperti antropici olocenici e il fondo, separato da un tramezzo ligneo era attrezzato come spazio della direzione.
Nel 1970, anno in cui l'Amministrazione comunale di Maglie affidava la direzione onoraria del Museo a Decio de Lorentiis e, quindi, di fatto al Gruppo Speleologico Salentino, cinque suoi componenti fecero la più importante scoperta della storia delle ricerche di questo territorio. Nel febbraio di quell'anno, Daniele Rizzo, Evangelisti, Mattioli, Albertini e Mazzotta penetrarono in Grotta dei Cervi di Porto Padisco riportando alla luce, dopo millenni, il più grandioso e spettacolare complesso pittorico europeo di epoca post-paleolitica.
Nel 1972 Antonio Lazzari guidò il prelievo degli undici vasi neo-eneolitici adagiati lungo le sponde del piccolo specchio d'acqua posto appena dopo l'ingresso di Grotta Zinzulusa. nel frattempo altri nuovi giovani erano entrati nel Gruppo, tra questi Nunzio Pacella, più volte menzionato da Graziosi nell'introduzione allo splendido studio su Grotta dei Cervi, Camillo De Donno che sarà segretario della collana I Quaderni del Museo, fondata nel 1980, Gabriele Macrì e Ninì Ciccarese, attuale Presidente del Gruppo.
ll Gruppo Speleologico ebbe sede legale presso il Museo anche oltre la morte di Decio de Lorentiis, avvenuta nel 1994. Tra il 1997 e il 1999 Ninì Ciccarese, Giuseppe Donadeo e, in minor misura, anche Camillo De Donno, intervennero nelle attività di progetto per la nuova sede in via Vittorio Emanuele. Con il trasferimento, l'affidamento della gestione dei servizi museali a una società esterna, tra il 2000 e il 2001, portò il Gruppo a distaccarsi bruscamente dalla struttura museale, non riallacciando più, neanche dopo questa breve esperienza gestionale, i legami di un tempo, se non attraverso un reciproco rapporto d stima tra il suo Presidente e la nuova direzione, che più volte lo ha invitato a partecipare a iniziative del Museo.
Oggi, sebbene abbia una sede tutta sua, il Gruppo mantiene il proprio recapito postale presso la struttura museale fondata nel 1960, e la sua ufficiale presenza nella Giuria del Premio Mario Moscardino, simbolici legami del Museo ad una orgogliosa paternità per le future generazioni, ma anche espressione di grande gratitudine agli uomini che allora lo vollero con immensa passione e ostinata generosità.
Il sito internet del Gruppo: http://www.gruppospeleologicosalentino.it