• Libro antico
  • libro antico 1
  • libro antico 2

MUSEO DEL LIBRO ANTICO

Briciole di storia

 

Nata nel 1666 per volere del sacerdote magliese Francesco Piccinno (1623-1685) che, con l’approvazione di Papa Alessandro VII, donò circa 2000 tra incunaboli, cinquecentine e seicentine alla Città di Maglie perchè fosse aperta a li magliesi e a li forestiere,  la Biblioteca pubblica di Maglie accolse altri 3000 volumi nel 1739  del giureconsulto e canonista Ignazio Ricci e, nell'Ottocento, a seguito della fusione di tutte le biblioteche presenti sul territorio, con i fondi dei Conventi soppressi, dell’Istituto Capece, la preziosa Biblioteca Circolante “Ugo Foscolo”, Panareo, De Donno, Tamborino e tanti altri minori, divenne punto di riferimento culturale per tutto il Salento.

Si era così costituito il prezioso fondo antico della Biblioteca pubblica di Maglie che conta oggi oltre 15.000 volumi.

Nel 1896, ormai divenuta punto di riferimento culturale per  tutto il territorio salentino, fu accolta in un locale sovrastante la sacrestia della Chiesa Matrice ed  appena qualche anno dopo il Real Liceo Capece di Maglie ne assume la gestione, spostandone la collocazione in alcuni locali dello stesso Liceo.

Nel 1961, in occasione della nascita del Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia, l’Amministrazione comunale di Maglie assunse la diretta gestione anche della Biblioteca individuando, per entrambi, come  sede più idonea, alcuni locali alle spalle dello stesso Liceo, in via Umberto I.

Ancora insieme, nel dicembre del 1999, i due istituti culturali trovarono definitiva sede nella splendida dimora di Palazzo Sticchi in via Vittorio Emanuele, divenendo il complesso culturale cittadino l’Alca - Museo e Biblioteca comunali.

Il Fondo Antico - l'inizio: 1400

 

Il  fondo antico è costituito da libri a stampa a partire dalla seconda metà del XV sec., quando in Europa  si diffondeva l’invenzione e introduzione dei procedimenti meccanici che non usavano più i caratteri uniti ma quelli separati o mobili. I primi libri stampati dal 1442 al 1500 sono chiamati incunaboli, dal latino incunabolain+cunae, “in fasce”.

Un tale patrimonio è oggi in corso di digitalizzazione, nelle pagine successive puoi visionare le schede catalografiche di 1000 volumi di cui sono già stati digitalizzati i frontespizi. Materiali pregiati che la Biblioteca, pur custodendoli con amore e rigore ha il dovere di mettere a disposizione di tutti.

Per questo è nata l'idea di queste pagine...una sorta di "museo virtuale del libro antico" che intendiamo far crescere nel tempo con nuove e più esaustive digitalizzazioni.

 

In biblioteca trovi 8 incunaboli, tra i quali pregevole è una miniatura con foglia d’oro nelle Storie di Flavio Biondo del 1484.

Caratteristica degli incunaboli sono, infatti, le lettere guida decorate con fregi, paesaggi, disegni floreali che impreziosivano l'incipit, in assenza del frontespizio che comparirà solo nel secolo successivo. 

Tra i caratteri più belli, usati in questi primi momenti della preziosa avventura del libro a stampa, sono  l’Aldino o corsivo di Aldo Manuzio e il bodoniano, rotondo e marcato, di Giambattista Bodoni (oggi noto anche perchè è tra i più eleganti e usati "font" di testo informatico).

Non ci sono contenuti